Il nome era paventato da tempo ma, in tanti si attendevano un vocabolo diverso, sperando in un foto-finish per rappresentare la Presidenza del Palazzo dell’ARS. Quello di Gianfranco Miccichè per tanti riporta tutto indietro al non cambiamento tanto invogliato , chiesto, e mai avuto. “Come giovani che si dedicano da anni al Partito Democratico, non abbiamo perso la speranza di rappresentare qualcosa di più. Qualcosa di più solido di un’alternativa al contesto politico generale che vive un periodo di profondo degrado morale. Lo facciamo perché crediamo in una proposta coerente con i nostri valori e distinta nelle proposte di politica economica, sociale e istituzionale, nonostante le difficoltà che incontriamo quotidianamente e la distanza che cresce tra la politica e gli elettori”..
Inizia così il documento redatto dai militanti del partito del PD che tra varie polemiche hanno visto il tradimento dei rappresentanti in parlamento, per eleggere il presidente nella giornata di Sabato. Un ripresentarsi di facce, che si scontra con le aspettative di coloro che un giorno vogliono prendere le redini del partito in un cambiamento sostanziale e radicale di idee e innovazioni. “Oggi non possiamo più stare in silenzio, – continua la lettera – Come possiamo presentarci alternativi ad altre forze politiche se poi legittimiamo i nostri avversari sugli scranni più alti del Parlamento Siciliano? Come possiamo essere credibili quando diciamo che non governeremo con la destra dopo il voto, se in Sicilia, dopo una sconfitta, alcuni dei parlamentari del PD si consegnano, mortificando le Istituzioni, rappresentando il peggiore trasformismo che ha impoverito e condannato la nostra terra? Ideali che tendono sempre di più ad affievolirsi e situazioni di merito che lasciano amarezza e sconforto a quella generazione che deve ripartire. Nel contesto generale l’elezione di Miccichè ci riporta indietro al passato e rivede gli specchi e fantasmi di una figura politica che non ha lasciato bei ricordi, ma valori negativi sul sistema in cui è stato chiamato ad operare.
Come sempre si”predica bene e sirazzola male”, ma la politica ci abitua a questi fattori, soprattutto quando una figura deve essere riproposta per “X” o “Y” motivo, e di conseguenza non possiamo parlare di cambiamenti, ma solo per interessi che qualcuno può avere …..fregandosene di ciò che dice o vuole la gente !
Antonio David